Annecy, una piccola perla d’oltralpe

Sia io che mia moglie ci siamo ritrovati ad avere qualche giorno di ferie a cavallo dell’Epifania 2023, ed entrambi avevamo il forte desiderio di ritornare nella nostra amata Francia. Ho deciso di far scoprire alla mia dolce metà una zona dell‘Hexagone che ancora non avevamo visitato insieme: la Savoia.
Ho scelto di soggiornare con lei nella capitale del dipartimento dell’Haute-Savoie, la splendida città di Annecy. Questa città l’avevo già vista brevemente alcuni anni or sono e l’avevo trovata incantevole, con i suoi canali e le splendide case colorate che si affacciano sulle loro acque, ma quella volta mi trovavo qui da solo: insieme a mia moglie le strette viette del centro, popolate di vivaci locali dove gustare le specialità regionali o gustare un bicchiere di vino, assumono tutto un altro aspetto.

Le Palais de l’Ile, sicuramente l’immagine più iconica di questa splendida cittadina
Dai ponti sui canali, nel centro storico, si può vedere il Castello dei Conti di Ginevra, che domina la città e il lago
Dal centro saliamo verso il castello
…ed in pochi passi ci si trova di fronte alla porta
In una splendida giornata invernale come questa, la luce disegna contrasti di ombre
Annecy vista dall’alto del Castello
Ritorniamo in centro, sui canali
E il colore domina, cosa che apprezzo molto di questa città
Strette viuzze che non hanno conosciuto la riforma urbanistica di Haussmann
Ah, dimenticavo: Annecy si affaccia sul lago omonimo…
…che ci dona un paesaggio quasi idilliaco

Così come è già successo per il mio precedente post sulla St. Peterinsel, ho trovato menzione di questa città nelle Confessions di Jean-Jacques Rousseau: “Dieu vous appelle, me dit M. de Pontverre: allez à Annecy; vous y trouverez une bonne dame bien charitable, que les bienfaits du roi mettent en état de retirer d’autres âmes de l’erreur dont elle est sortie elle-même.” La “Bonne dame” di cui si parla in questo passo era Madame de Warens, che si era recentemente convertita al cattolicesimo e che riceveva dal cattolicissimo re di Sardegna una lauta pensione e che, secondo Rousseau, era obbligata dai preti locali a utilizzare la rendita reale per foraggiare la canaille (la definizione è del grande autore francese) che qui veniva a vendere la sua conversione al cattolicesimo, e Rousseau era tra loro. Ad Annecy oggi, nessuno vi pagherà più per abiurare la fede calvinista, ma in compenso in questa cittadina potrete vivere delle altre interessanti esperienze sia a livello culturale che gastronomico, oltre ad esserci affezionati al magnifico centro storico con le sue atmosfere e architetture ben medievali, noi due abbiamo molto amato un traiteur, Pauvert, che si trova al 4 di Rue Grenelle: in una serata uggiosa in cui non avevamo molta voglia di uscire, con le sue leccornie (e una bottiglia di champagne rosé comprata lì vicino), abbiamo davvero passato una serata memorabile nella nostra camera dell’Hotel Mercure.

Come arrivare

Per arrivare qui da Milano, abbiamo percorso in auto l’autostrada A4 fino a Santhià e qui passare sul raccordo A4/5 fino ad Ivrea e qui proseguire sulla A5 fino al traforo del Monte Bianco. Una volta entrati in Francia, si scende da Chamonix fino al fondo valle, dove si incontra la A40 che seguiamo fino a Bonneville, e da qui con la A410 e poi con la A41 raggiungiamo Annecy.
Annecy si può raggiungere anche in treno: da Milano o da Torino il TGV e oggi anche la Frecciarossa vi portano fino alla stazione di Chambéry Challes-les-Eaux, e da qui si può proseguire con il TER fino ad Annecy.

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