Milano vista da un tram, il numero 2

Sotta a ‘sti mur passen i tramm,
Frecass e vita del me Milan…

Fiorenzo Carpi/Giorgio Strehler

Nell’estate del 2022 mi trovavo a Lisbona con mia moglie e, cercando informazioni sulla città, scoprì che alcuni blog dedicati alla capitale lusitana, erano dedicati ad una linea di tram, la numero 28, linea che sembra fatta apposta per far risparmiare ai turisti il costo del servizio Sightseeing.
Ma Lisbona non è l’unica città europea ad avere una certa fama per i propri tram, anche la nostra Milano è famosa per i suoi mezzi su rotaia, tant’è che alcuni tram della serie 1500 sono in servizio anche sulla linea F di San Francisco. Ed allora mi sono detto: perché non creare una pagina dedicata ad una linea tranviaria di ATM?

Il protagonista di questo post: il tram 2.

La mia scelta è ricaduta sulla linea di tram numero 2, che partendo da Piazzale Bausan alla Bovisa, passando poi per il centro cittadino in Duomo, arriva fino ai Navigli e, specificamente, al capolinea di Piazzale Negrelli.
Purtroppo su questa linea non viaggiano i classici tram milanesi “tipo 1928”, ma viaggiano dei mezzi che hanno la possibilità di caricare più persone, dato che il percorso del 2 è strategicamente importante nel sistema dei trasporti pubblici milanesi: si tratta, in questo caso di un tram tipo 4600, costruito tra il 1955 ed il 1960. Milano ha una particolare conformazione urbanistica: sembra una sorta di ragnatela, fatta com’è di lunghi viali che collegano le periferie al centro, e di altri viali che ruotano concentricamente ed a varie distanze, intorno al centro cittadino, intorno al Duomo. Molte linee di tram, collegano un quartiere periferico al centro cittadino, per poi proseguire dal centro verso un altro quartiere periferico: ed il nostro tram 2 non fa eccezione.

Piazzale Bausan, capolinea del 2, con la sua architettura che ricorda gli anni del boom economico

La Bovisa, dove si trova il nostro capolinea, è un luogo storico di Milano, prima zona agricola, poi abitata da operai, ed oggi, grazie al recupero delle vecchie fabbriche, anche quartiere di università e di teatro. Un vecchio quartiere popolare, che però sta godendo oggi della relativa prosperità, di cui gode la città di Milano. E allora saliamo sul nostro tram e cominciamo il nostro itinerario.

Via Farini, dopo il cavalcavia sopra la stazione Garibaldi

Alla fermata di Via Farini/Via Ferrari troviamo, come si vede nella foto qui sopra, due simboli della Milano d’antan: il tram sabbiera e il vecchio gasometro sopra la stazione Garibaldi, oggi restaurato e ripristinato in una veste coloratissima. E lì vicino visiteremo il Cimitero Monumentale, senza scordare un sentito omaggio al cantore di questa città: Enzo Jannacci, che mi sta accompagnando con le sue parole in questo viaggio.

Il Cimitero Monumentale di Milano, dove sono seppellite le persone ricche e le persone celebri: Milano classista?

Da qui in un attimo, dopo aver omaggiato Jannacci e gli altri milanesi celebri che riposano nel Famedio, in pochi passi arriviamo anche alla Chinatown Milanese ed al suo cuore, via Paolo Sarpi. Quando ero bambino e mio padre mi accompagnava al parco Sempione, mi stupivo di trovare dei cinesi passeggiare; negli anni ‘70 il mondo non era così connesso come lo è oggi e allora si doveva ancora mostrare il passaporto anche per entrare in Francia. Oggi è quasi impossibile tenere il conto di tutte le comunità presenti nella città, francamente a me tutto questo non dispiace e penso di non essere il solo. Anche i miei cari genitori, nei loro ultimi (purtroppo) anni di vita, sembravano apprezzare questa pluralità di culture e di gente culurada
E adesso sono le parole di un altro cantante lombardo, anche se lui non è milanese, ma è un laghee, Davide Van De Sfroos, che risuonano nella mia testa: “Tutta sta gente culuràda, tràda in gìrr cumè Shangai, lüü la sa, lüü l’è convinto, l’è stada la causa de tücc i sò guai…

Uno sguardo su Paolo Sarpi, bardata per il capodanno cinese

Da Paolo Sarpi riprendiamo il nostro tram 2 ed arriviamo a Brera, quartiere una volta di artisti che ruotavano intorno alla Accademia di Belle Arti ed oggi popolato da persone decisamente benestanti, se non facoltose, che nelle serate si trasforma in uno dei luoghi più iconici della movida milanese: potremmo definire il nostro tram 2 come il tram della Movida, visto che unisce Brera al quartiere Bohémien per eccellenza, i Navigli, come vedremo tra poco.

Brera, via Madonnina
Brera, piazza del Carmine

Risaliamo ancora sul nostro tram numero 2 alla fermata di Via Cusani, e da qui dopo sole due fermate ci ritroviamo in piazza Duomo: siamo nel vero centro della città, sicuramente nell’angolo più celebre del capoluogo lombardo.
Ogni volta che mi ritrovo qui, in piazza Duomo, mi ritornano alla mente le parole di una vecchia canzone di Enzo Jannacci:
l’è pien de lüs, che el par d’ess a Natal,
e süra, il ciel pien de bigliett de milla…

La canzone è molto vecchia e si chiama Ti te sé no (Tu non sai) e racconta della passeggiata di un modesto impiegato che da casa sua, lontana dal Duomo dato che per arrivarci deve prendere due tram, arriva in questo luogo e vede la notte risplendere di tutti i neon, tanto che gli sembra di essere a Natale, e gli pare anche che la ricchezza sia così alla vista, che il cielo sembra essere costellato di banconote. In un pomeriggio grigio come quello che io ho trovato, l’effetto delle parole di Jannacci un po’ ne esce indebolito.

La piazza con il suo tran-tran e la cattedrale, che talvolta nemmeno notiamo più
La Madonnina e le altre guglie
La Galleria Vittorio Emanuele II, il salotto buono della città

In qualsiasi periodo dell’anno, la città è piena di turisti. La fama di Milano come una delle capitali mondiali della moda, attira in quest’inizio di secondo millennio, frotte di turiste che appartengono ad una categoria che solo pochi anni or sono non esisteva: le influencers. Arrivano soprattutto dall’estremo oriente e dall’Europa orientale (nonostante l’embargo ai voli e la guerra, le russe sono ancora della partita): si riconoscono subito, specialmente in inverno, dato che sfoggiano capi splendidi ma decisamente fuori stagione, e l’amico o amica che le fotografa regge anche un loro pesante cappotto. Nella fattispecie una bella ragazza orientale sfoggia un elegante capo bicolore e prova varie pose davanti al cellulare dell’amica; tento di farle una foto ma la piazza è piena di immigrati con una reflex al collo, che paiono aver fiutato il possibile business e uno di loro ha già adocchiato la bella cinesina(?) e tenta di venderle i suoi servigi, non so a quale prezzo. Decido di desistere dal mio intento, preferisco non venire confuso con chi vorrebbe spillarle dei soldi per fotografarla, così decido di avviarmi verso la fermata dei tram Duomo M1 M3 sita al principio di via Torino e qui riprendere il 2 verso il Naviglio Grande.

Via Torino alla fermata del tram

Il 2 non tarda ad arrivare, la frequenza delle corse mi è davvero sembrata soddisfacente, anche se qui così vicino al Duomo le persone che attendono il tram sono sempre tante tutti i giorni.
La mia nuova meta, la fermata di Porta Genova M2, stazione sia ferroviaria che della Metropolitana M2, è a 6 fermate dalla Madunina. Da qui con una breve camminata seguendo via Casale, si arriva al Naviglio Grande e al Pont de Fer, nel pieno della zona della cosiddetta Apericena, ma questa zona alberga anche numerosi ristoranti per turisti, li riconosci dai menù con fotografie e vengono letteralmente presi d’assalto dai visitatori stranieri, frotte di persone alla caccia di pizza&pasta e che torneranno alle loro case, chiedendosi come facciano gli italiani a soddisfare il loro fabbisogno di proteine. Dall’altra parte del ponte resiste una vecchia trattoria che pratica una cucina buona ed onesta, ma che sembra essere trascurata dai turisti: forse perché non propone le sole cose che i turisti low cost pretendono di trovare in tutte le città italiane: pasta e pizza nello stesso ristorante. A chi può interessare, la trattoria si chiama Le Vigne, purtroppo sembra non avere un sito web: un link verso questa bella osteria l’avrei messo volentieri. E per fortuna nostra, non è il solo posto dove ancora si riesce a mangiar bene nel tempio dell’aperitivo.

Il Naviglio Grande, direzione Darsena, visto dal Pont de Fer ad un ora pomeridiana, in cui i locali non sono ancora stati presi di mira da frotte di milanesi e turisti

Dopo aver scattato questa foto, mi concedo una passeggiatina sull’Alzaia (nella foto è la stradina lastricata che si vede a sinistra) fino a raggiungere la fermata Via Valenza Alzaia Naviglio Grande, dove riprendo il tram 2 e continuo ancora per un paio di fermate e scendo a Via Ludovico Il Moro Via Pestalozzi, quasi accanto ad uno degli angoli che preferisco della città, la Chiesa di San Cristoforo sul Naviglio.

Chiesa di San Cristoforo sul Naviglio Grande, un angolo di Milano che ho sempre adorato

Su quel ponte finisce un episodio di una serie poliziesca che ho molto apprezzato, Monterossi, quando il protagonista si sbarazza di un’arma che ha improvvidamente acquistato, proprio davanti al suo amico, il Sovrintendente di PS Tarcisio Ghezzi.

Il tramonto che dona la sua bella luce al Naviglio Grande

Mi fermo anch’io in cima al ponte, ma guardando verso la periferia, oltre ai personaggi creati da Alessandro Robecchi, mi ritornano alla mente le parole di un’altra canzone di Enzo Jannacci, “Andava a Rogoredo”:
Triste è un mattin d’Aprile senza l’amore! 
I gh’era vegnü anca in ment d’andà a ‘negass 
là dove el Navili l’è pussé negher, 
dove i barcún i poeden no ‘rivà…

E scruto in direzione della periferia e verso l’infinito, e mi domando dove mai possa essere questo luogo misterioso dove il Naviglio è nero e dove nemmeno i barconi possono arrivare. Tranquilli: al contrario del protagonista della canzone, non sto covando fantasie suicide.

Il capolinea di piazzale Negrelli con un Jumbotram che mi attende per tornare a casa

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un’icona per effettuare l’accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…

Comments (

0

)

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: